L’estratto conto è il documento in cui vengono riportate in dettaglio tutte le operazioni effettuate sul conto corrente. E’, in sostanza, lo strumento che consente al titolare di verificare con esattezza costi, commissioni, giorni di valuta e il rendimento del tasso d’interesse sul deposito. Il saldo finale indicato deve sempre coincidere (o discostarsi solo per le spese di commissioni e varie) con quanto risulta dalla contabilità personale tenuta dal correntista.
La spedizione dell’estratto conto
Molte banche offrono ai correntisti la possibilità di scegliere la periodicità di invio dell’estratto conto, con cadenza mensile, trimestrale o semestrale.
Si tenga anche presente che si può avere il saldo del conto senza alcuna spesa aggiuntiva:
• allo sportello della propria agenzia dopo una qualunque operazione, richiedendo la stampa di “saldo e movimenti”, ossia la lista dei prelievi e dei versamenti effettuati a partire da una certa data sul conto corrente (movimenti) e l’importo complessivo residuo in deposito (saldo).
• in occasione di prelievi con il bancomat, se viene offerta sullo schermo l’opzione “saldo e movimenti”.
Le voci dell’estratto conto
Le informazioni riportate sull’estratto conto riguardano:
• il saldo iniziale e finale del periodo preso in considerazione, ossia l’ammontare del deposito prima e dopo le diverse operazioni;
• il tipo di operazioni effettuate (movimenti) e le commissioni previste per ciascuna;
• le spese di tenuta conto;
• i giorni di valuta relativi a ciascun movimento;
• gli interessi creditori, cioè gli interessi maturati a nostro favore sulla somma depositata;
• se il conto è andato “in rosso”, gli interessi debitori sullo scoperto, ossia sull’importo anticipato dalla banca per coprire i prelievi effettuati oltre il proprio margine di saldo;
• la commissione di massimo scoperto.
I costi dell’estratto conto
Ogni estratto conto inviato dà luogo all’addebito delle spese di spedizione e di imposte di bollo.
Dal 1994 le spese per “bolli” addebitate su ogni estratto conto emesso sono state sostituite da una imposta “annua forfetaria” al momento pari a L. 49.500, frazionate in 12, 4, 2 volte secondo la cadenza di spedizione dell’estratto conto (ogni mese, ogni trimestre, oppure ogni semestre).
Come si legge l’estratto conto
Nella busta con cui la banca ci invia periodicamente l’estratto conto si troveranno due fogli.
I movimenti
Primo foglio
Data: in questa colonna è riportata la data in cui il correntista ha effettuato l’operazione (sono indicati giorno e mese).
Valuta: è la data in cui la banca calcola l’effettivo accredito o addebito dell’operazione, tenuto conto dei suoi tempi di registrazione. Ogni operazione – un bonifico o un assegno “fuori piazza” (cioè da parte di una filiale in un’altra città), il pagamento di una bolletta, un prelievo bancomat, ecc. – ha tempi diversi che vanno richiesti alla propria banca.
Movimenti dare: sono gli importi delle operazioni di prelievo (assegni, bancomat, carte di credito, bollette, bonifici a favore di terzi, ecc.) e vengono detratti dal deposito iniziale.
Movimenti avere: sono gli importi delle operazioni di versamento (accredito di stipendio o pensione, assegni e bonifici in favore del titolare, ecc.) e vengono accreditati sul deposito;
Descrizione operazioni: il tipo di operazione effettuata dal titolare.
Il riassunto scalare
Secondo foglio
Si tratta di un prospetto che riporta l’andamento del saldo del conto nel periodo di riferimento dell’estratto conto e permette il calcolo degli interessi. In particolare, collega a questo “salire e scendere” della somma depositata la definizione dei numeri creditori (se il conto è in attivo) e dei numeri debitori (quando il conto va “in rosso”): una sorta di parametri numerici che serviranno per il calcolo degli interessi.
Valuta: in questa colonna è riportata la data a cui si riferisce il saldo della colonna “Saldi per valuta”
Saldi per valuta: la somma residua sul conto corrente dopo ogni operazione effettuata; il segno meno vicino alle cifre elencate indica che in quella data il conto è andato “in rosso”.
Giorni: il numero di giorni in cui il saldo del conto è rimasto immutato (perchè non sono state effettuate operazioni).
Numeri debitori e numeri creditori: sono cifre utili per il calcolo finale degli interessi e compaiono sulla stessa riga di ciascun saldo, sotto la voce “debitori” se il saldo ha vicino il segno meno, sotto la voce “creditori” in caso contrario; le cifre dei numeri debitori e creditori si ottengono moltiplicando il saldo indicato in una determinata riga della colonna “Saldi per valuta” per il numero di giorni della stessa riga nella colonna “Giorni” e dividendo poi il risultato per 100.
Se i conti non tornano
La banca considera approvato l’estratto conto se il titolare non solleva obiezioni entro 60 giorni dalla data di spedizione. In caso di reclamo, occorre quindi farlo per iscritto entro questi termini.