I diritti speciali di prelievo, noti anche con la sigla Dsp, e in inglese Sdr (Special drawing rights) sono, nonostante che
l’intuizione suggerisca il contrario, unità di conto o, se si vuole, unità monetarie convenzionali. Sono cioè moneta non
stampata, “emessa” e assegnata dal Fondo monetario internazionale agli Stati, in base a precise proporzioni.
In quanto moneta, ossia mezzo dotato di potere d’acquisto, esistono soltanto sui conti tenuti dal Fondo (di qui il nome di
unità “di” – cioè “che sta soltanto su un” – conto). Sui conti, ciascuno intestato a un singolo Stato, il Fondo provvede a
iscrivere le entrate e le uscite derivanti dai pagamenti reciproci fra gli Stati regolati con diritti speciali di prelievo.
In quanto non sono carta moneta, mancano di un’unità propria che ne esprima il valore. Non esiste cioè un pezzo di carta che attesti che il suo valore è pari a dieci, così come un biglietto di banca può valere 50 euro. Il valore di tali diritti
viene pertanto espresso in relazione ad altre monete, in particolare il dollaro. Il “tasso di cambio” dei diritti speciali viene determinato sulla base di uno speciale paniere di monete. Esso comprende, in proporzioni che vengono modificate
ogni cinque anni (la prossima revisione è prevista nel 2005 con entrata in vigore il 1^ gennaio 2006), il dollaro, l’euro,
lo yen, e la sterlina.
I diritti speciali di prelievo furono istituiti dal Fondo monetario internazionale nel 1970. L’obiettivo era quello di mettere a disposizione degli Stati uno strumento di pagamento differente dal dollaro, uno strumento che fosse più stabile della
singola moneta, in quanto “riassunto” dei pregi e dei difetti delle valute più salde.
Al tempo infatti, il dollaro costituiva l’unica divisa usata per gli scambi internazionali. Una sua forte svalutazione nei
confronti delle altre monete, come si verificò allora a causa dell’alto tasso di inflazione in America, poteva intralciare gli
scambi commerciali. Gli Stati infatti, dovendo pagare o ricevere dollari, sarebbero stati poco propensi a ricevere una
moneta, il cui potere d’acquisto calava rapidamente con il tempo. Furono perciò “inventati” i diritti speciali di prelievo,
la cui diffusione però è rimasta assai limitata.