Facile economico e imparziale. Recita il sito, ma bisogna aggiungere anche veloce, molto veloce. Stiamo parlando dell’Arbitro Bancario Finanziario un sistema di risoluzione delle controversie tra clienti ed enti bancari e finanziari.
L’Arbitro Bancario Finanziario ha tre sedi, Milano Roma e Napoli competenti per territorio ed è stato istituito nel 2005 dalla Legge sul Risparmio.
All’Arbitro Bancario Finanziario sono obbligate ad aderire le banche e gli intermediari finanziari iscritti degli elenchi di cui agli articoli 106 e 107 del Testo Unico Bancario ed anche le Poste Italiane per l’attività di bancoposta e gli intermediari esteri che operano in Italia.
L’Arbitro Bancario Finanziario é un sistema alternativo di risoluzione delle controversie. Le sentenze dell’Arbitro Bancario Finanziario non sono vincolanti per quanti vi ricorrono o per quanti sono chiamati in causa.
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La forza delle sentenze dell’Arbitro Bancario Finanziario risiede nel fatto che qualora gli intermediari non rispettino le sentenze dell’arbitro la loro posizione viene segnalata nell’elenco degli inadempienti.
A dire la verità ad oggi non si contano molte segnalazioni nell’elenco degli inadempimenti, pertanto lo strumento sembra funzionare a pieno. Per la precisione sono evidenziati dieci inadempimenti da parte di sette intermediari.
Vediamo su quali materie può essere interpretato questo particolare Arbitro. L’Arbitro può intervenire se l’importo delle controversie ha un valore sino € 100.000 o senza limiti di importo se le controversie hanno alla base la richiesta di accertamento di diritti obblighi e facoltà.
A seguito della riforma entrata in vigore il 1° luglio 2012 possono essere decise dall’arbitro bancario finanziario le controversie su accadimenti che abbiano avuto luogo dopo il primo gennaio del 2009.
Per fare un esempio conti correnti che sono stati chiusi dopo questa data oppure controversie aventi ad oggetto costi addebitati dopo il 1 gennaio del 2009, oppure irregolarità nei rapporti tra cliente e istituzioni creditizie avvenute dopo questa data.
L’Arbitro non può intervenire in materia di servizi d’investimento e in controversie che sono già all’esame della magistratura.
Dicevamo facile. È in effetti il facile presentare ricorso all’arbitro bancario finanziario. La procedura da seguire per presentare un ricorso inizia con la presentazione di un reclamo all’apposito ufficio istituito presso tutti gli intermediari finanziari, i quali hanno 30 giorni di tempo per rispondere al cliente.
Successivamente, qualora i cliente rimanga insoddisfatto, potrà compilare il modulo da presentare in maniera molto agevole presso le filiali della Banca d’Italia sul territorio oppure a mezzo posta presso l’Arbitro Bancario Finanziario competente per territorio.
Economico perché il cliente che ricorre all’arbitro bancario finanziario sostiene un costo di segreteria di soli € 20,00, che vengono restituite dall’intermediario nel caso che il cliente vinca il ricorso.
Imparziale perché i membri che costituiscono l’arbitro bancario finanziario sono nominati in parte dalla Banca d’Italia, in parte dalle associazioni di categoria .
Veloce perché dalla presentazione del ricorso alla conclusione e remissione della sentenza da parte dell’arbitro passano pochi mesi com’è successo in praticamente tutte le decisioni dell’Arbitro Bancario Finanziario.
All’Arbitro Bancario Finanziario possono rivolgersi tutti, quindi sia i privati che i sottoscrittori di contratti per ragioni professionali.