Una volta c’era il mattone sotto il letto, ora per proteggere i propri risparmi c’è il conto corrente: senza dubbio il servizio più utilizzato tra quelli offerti dalle banche.
L’istituto di credito, infatti, non provvede solo a custodire la somma affidata in deposito, ma consente anche al cliente di “gestirla”, ossia di utilizzarla per le sue più varie necessità: ordini di pagamento, prelievi tramite tessera bancomat, accredito di stipendio o pensione, pagamento delle bollette, addebito dei pagamenti effettuati con carta di credito, acquisto e deposito di titoli, ecc.
Attenzione, però: se è vero che la banca riconosce ai titolari di conti correnti un interesse sulla somma depositata (ahimè divenuto sempre più basso negli ultimi anni), è altrettanto vero che non esita a richiedere il rimborso delle spese sostenute per le singole operazioni, spedizioni di comunicazioni, bolli, ecc.
Quindi, conoscere bene tutti gli aspetti legati al conto corrente consentirà di utilizzarlo al meglio risparmiando.
Aprire il conto corrente
Requisiti e documenti
Per aprire un conto corrente è necessario essere maggiorenni, non aver subito protesti e non essere incorsi in fallimenti. Allo sportello della filiale scelta bisognerà presentarsi con un documento di identità non scaduto e il codice fiscale. Generalmente l’apertura di un conto corrente è un’operazione che non prevede costi.
Le convenzioni
Tutte le banche hanno attivato convenzioni con specifiche categorie professionali: ingegneri, medici, avvocati, imprenditori ma anche insegnanti, impiegati statali, dipendenti di grandi enti pubblici o privati.
I conti correnti convenzionati offrono numerosi vantaggi: sconto sul costo di un numero prefissato di operazioni, tassi d’interesse agevolati, fido bancario maggiorato, carta di credito gratuita, ecc. Un’occasione da non lasciarsi scappare: meglio chiedere chiarimenti sulle categorie in convenzione con la banca prescelta.
Il deposito della firma
Il momento “clou” dell’apertura di un conto corrente è il deposito della firma: prima sul contratto di apertura (leggerlo sempre con attenzione ed eventualmente chiedere spiegazioni all’impiegato sulle voci “poco chiare”), e poi sullo specimen, una scheda che verrà archiviata dalla banca e usata in caso di futuri controlli per verificare l’autenticità della firma. Attenzione: da quel momento in poi tutti i documenti che varranno per movimenti sul conto corrente (assegni, bonifici, versamenti, ecc.) andranno firmati nello stesso modo.
Il numero di conto
Dopo la firma del contratto di apertura, la banca fornirà il numero del nuovo conto corrente: un numero che non bisogna mai perdere nè dimenticare, perchè verrà richiesto prima di effettuare qualsiasi operazione. Oltre al numero del proprio conto, il titolare farà bene a segnare in un promemoria anche le coordinate bancarie della sua agenzia, tutt’e due di quattro cifre: il codice Abi, che identifica l’istituto di credito scelto, e il codice Cab, che consente di riconoscere l’agenzia dove è aperto il conto rispetto alle altre agenzie dello stesso istituto di credito.
I tempi
A questo punto il conto corrente è “attivato” ed è già possibile effettuare operazioni, purchè al momento dell’apertura si sia depositata sul conto una somma in contanti; se il primo versamento è avvenuto con un assegno, bisognerà aspettare i tempi di accredito previsti (qualche giorno).
Il tasso d’interesse
E’ uno degli elementi principali del conto corrente e soprattutto quello che va sempre contrattato. Il buon esito della trattativa dipenderà:
• dall’entità della somma che verrà depositata (più è elevata, maggiore sarà il nostro potere di contrattazione);
• dalla regolarità dei versamenti – ad esempio stipendio o pensione – previsti sul conto; in questo caso la banca avrà il vantaggio di poter contare su importi sicuri ogni mese.
Riguardo alla percentuale di tasso d’interesse creditore offerta dalla banca, bisogna prestare molta attenzione che venga indicata con estrema chiarezza la distinzione tra tasso lordo e tasso netto, che rappresenta il reale rendimento del conto corrente: di norma, nell’indicare una percentuale, la banca si riferisce sempre al tasso d’interesse al lordo della ritenuta d’imposta obbligatoria per legge. Per evitare calcoli complicati, farsi comunicare anche il tasso d’interesse al netto della suddetta imposta.
Le spese
Altro elemento fondamentale da tenere d’occhio. Le voci di spesa in un conto corrente sono:
• il costo di ogni singola operazione di versamento e prelievo;
• il costo di un assegno;
• le spese di tenuta conto;
• la spedizione dell’estratto conto.
Vediamole in dettaglio.
Versamenti e prelievi
Si possono scegliere due opzioni: il regime standard e il regime forfetario.
Il regime standard prevede che le spese per ciascuna operazione vengono addebitate di volta in volta con l’aggiunta anche delle spese per scrittura contabile, ossia il costo della registrazione dell’operazione nel sistema informatizzato della banca.
Il regime forfetario consente di usufruire di uno sconto per un quantitativo prefissato di versamenti/prelievi: per un certo numero (forfait) di operazioni, che può variare da 25 a 100 secondo gli accordi, la banca richiede una somma prestabilita. Attenzione però: con il regime forfetario si risparmia solo sulle spese di scrittura contabile, ma non si evitano i costi applicati ad ogni movimento sul conto, dove previsti. Superata la soglia “forfetaria” concordata, i costi ad operazione saranno quelli standard previsti dalla banca.
Invio dell’estratto conto
Molte banche offrono ai correntisti la possibilità di scegliere la periodicità di invio dell’estratto conto: mensile, trimestrale o semestrale.
Si tenga anche presente che ci sono altri modi, ugualmente comodi, per controllare il saldo del conto:
• allo sportello della propria agenzia dopo una qualunque operazione l’impiegato è tenuto, su richiesta del correntista, a fornire “saldo e movimenti”, ossia la lista dei prelievi e dei versamenti effettuati in un dato periodo sul conto corrente (movimenti) e l’importo complessivo residuo in deposito (saldo).
• in occasione di prelievi con il bancomat viene offerta sullo schermo l’opzione “saldo e movimenti”, ma solo presso gli sportelli automatici di agenzie della propria banca.