Negli ultimi anni sono nate diverse tipologie di Buoni Fruttiferi Postali (BFP). Quelle attuali, offerte da Poste Italiane, sono le seguenti
BFP “Ordinari”
BFP “Diciottomesi”
BFP “Diciottomesi Plus”
BFP “Dedicati ai Minori”
BFP “Indicizzati a Scadenza”
BFP “Premia”
BFP “Indicizzati all’Inflazione Italiana”
BFP “A Termine”. Le emissioni di questi buoni sono state interrotte dal gennaio del 2003. Per i Bfp a termine emessi prima di tale data restano in vigore le condizioni e i tassi di interesse previsti dai relativi decreti ministeriali.
Tramite gli sportelli di Posteitaliane vengono raccolti i soldi dei risparmiatori con i quali lo Stato, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, riesce a finanziare il suo debito a tassi più
convenienti rispetto all’emissione diretta di titoli di Stato (Buoni del tesoro poliennali – Btp). Infatti, l’interesse corrisposto sui Bfp è inferiore a quello dei Btp.
Perchè allora molti risparmiatori scelgono i Bfp?
– Se si acquista un Btp bisogna essere disposti ad accettare il rischio di variazioni del capitale investito. Infatti il Btp, essendo uno strumento quotato, è soggetto a continue oscillazioni di prezzo dovute alle operazioni di compravendita che avvengono sul mercato in relazione alle aspettative di variazione dei tassi di interesse. Per cui, quando i tassi di mercato aumentano, scende il prezzo del Btp e quindi il valore del capitale investito, e viceversa. Invece il Bfp, non essendo quotato, non subisce queste variazioni.
– I Bfp, al contrario dei Btp, possono essere sottoscritti per tagli di 50 euro e multipli o di 250 euro e multipli, a seconda della tipologia.
– Con i Bfp non è possibile incassare interessi prima della scadenza o del riscatto anticipato, perchè vengono automaticamente reinvestiti alla fine di ogni anno di vita. I Btp, invece, distribuiscono cedole semestrali o annuali.
– I Bfp non sono cedibili (è possibile però liquidare l’investimento prima della scadenza), mentre i Btp, essendo quotati, sono facilmente negoziabili sul mercato.
Molto interessante.