La laurea non basta più. Per incontrare la domanda del mondo produttivo, sempre più giovani decidono di proseguire gli studi con un master di specializzazione.
Risulta essere la fotografia che emerge da una ricerca condotta dalla Fondazione Cuoa su un campione di 800 giovani.
Un’indagine condotta questionari somministrati a laureati in particolare in Economia-Statistica, Lettere/Lingue e Marketing e Comunicazione.
I risultati dell’indagine pongono l’accento su una sostanziale insoddisfazione dei giovani nei confronti della spendibilità della propria formazione universitaria nel mondo del lavoro. Infatti, il 51% degli intervistati ritiene che la propria formazione universitaria risulti di scarso appeal per il mondo lavorativo e, di conseguenza, circa l’80% di loro ritiene indispensabile continuare a formarsi anche dopo l’università, soprattutto alla luce delle nuove e talvolta imprevedibili dinamiche che caratterizzano oggi il mondo del lavoro. A questo proposito il 53% si dichiara maggiormente interessato a frequentare master universitari o organizzati da business school specializzate in determinati settori, mentre circa il 30% preferirebbe proseguire con un percorso formativo più breve e comunque non superiore ai tre mesi.
Cosa interessa i laureati
Volendo poi analizzare gli ambiti di maggior interesse in materia di formazione, si nota una certa differenziazione nelle richieste di specializzazione. Il maggior appeal lo esercitano, infatti, le tematiche che spaziano dal Marketing all’Amministrazione, dalla Finanza e Controllo alle Risorse Umane e Organizzazione.
Gli ambiti, invece, di maggior interesse per un futuro inserimento lavorativo sono il settore dei servizi e quello bancario, seguiti a breve distanza dalla grande distribuzione e dalla pubblica amministrazione. Infatti, nella banca e nella pubblica amministrazione, i neolaureati percepiscono segni di rinnovamento e opportunità, mentre anche la grande distribuzione pensata in modo strategico suscita in loro un nuovo interesse.
La maggioranza dei neolaureati intervistati, inoltre, si dichiara favorevole ad eventuali percorsi formativi part-time.
Anche l’eventualità di doversi spostare al di fuori della propria regione di residenza per motivi formativi o lavorativi sembra non costituire un problema: la maggioranza degli intervistati, infatti, si sposterebbe senza difficoltà per frequentare un corso di formazione, se realmente interessato. Molto interessante va considerata la propensione all’internazionalità dimostrata dai giovani: circa il 58% di loro, infatti, frequenterebbe un master interamente in lingua inglese.
Le aspettative dei giovani
Gli intervistati considerano il master post-laurea come un modo per ottenere maggiori approfondimenti rispetto ad un certo settore di interesse nonché maggiore concretezza nella preparazione e conoscenza della realtà aziendale.
Le attese dei giovani che decidono di frequentare un master sono solitamente più elevate di quelle dei loro colleghi che non proseguono il percorso formativo. Ciò è dovuto probabilmente sia alla loro conoscenza della situazione economica attuale, sia all’investimento economico e di tempo che l’iscrizione a un master comporta. Infatti, gli studenti che frequentano questi corsi ampliano la loro visione del mondo, riuscendo a diventare manager di se stessi, e imparando a orientarsi in maniera più disinvolta nella società e nella realtà occupazionale odierna.
Da una recente indagine di Gidp (Gruppo intersettoriale direttori del personale) emerge, infatti, che il candidato ideale per un selezionatore è un laureato a pieni voti e in corso, con un master e qualche esperienza all’estero alle spalle. Negli ultimi due anni, inoltre, i titoli accademici più considerati dai responsabili del personale sono stati Economia e Ingegneria, entrambi in leggero rialzo rispetto all’edizione precedente dell’indagine. In calo le facoltà scientifiche (Fisica, Chimica, Matematica) e giuridiche. Al contrario, crescono le opportunità di lavoro per chi ha una laurea umanistica (Lettere, Filosofia, Scienze Politiche, Sociologia e così via) o in lingue straniere.