Oggi cercheremo di fornire informazioni e dare consigli su tutto quello che serve per aprire un circolo ACSI nella tua città, a partire da come si apre e organizza un’associazione a come redigere lo statuto e quali fattori vanno considerati lungo il processo di apertura di questa attività.
Avviare un circolo Acsi che si prefigga di promuovere, diffondere e organizzare attività sportive e per il tempo libero dei tesserati e magari preveda anche un posto di ristoro e riposo per gli iscritti, vuol dire impegnare le proprie energie nel terzo settore, quello delle attività no profit.
L’Acsi come si legge nel suo statuto è un’associazione nazionale di promozione sociale che svolge attività nel settore della cultura sport tempo libero e turismo sociale fondata a Roma nel 1960. Risulta esser riconosciuta dal Coni dal Ministero dell’Interno e dal Ministero del Lavoro e prevede due tipologie di associati: individuali e collettivi.
I soci collettivi (art. 6 Statuto) sono ” le società sportive i club i cral i centri di formazione i centri sportivi e ogni altro sodalizio che abbia finalità non in contrasto con gli scopi dell’ACSI”. Prima di affrontare gli step che conducono ad avviare un circolo Acsi è utile però chiarire la nozione di associazione. In termini giuridici è l’unione di più persone che perseguono uno scopo comune che non sarà mai di lucro, ma rappresenterà uno scopo ideale (promozione della cultura della socializzazione etc.). Quello scopo costituisce l’oggetto sociale. Per creare un’associazione è necessario redigere l’atto costitutivo che deve essere sottoscritto da tutti i soci fondatori e contenere l’indicazione della sede oltre che dell’oggetto sociale e il nome del presidente. All’atto costitutivo sarà allegato lo statuto che contiene le regole che disciplinano la vita dell’associazione. L’assenza dello scopo di lucro non vuol dire divieto di esercitare attività economiche, ma semplicemente che non è possibile distribuire utili tra i soci. Le associazioni che mirano al miglioramento della qualità della vita e pertanto svolgono attività tese alla socializzazione ed alla fornitura dei relativi servizi sono dette di promozione sociale e sono disciplinate dalla Legge 383/2000 che all’art. 4 indica quali siano le risorse economiche con cui finanziare l’attività.
Le principali fonti di finanziamento sono le quote degli associati, le donazioni, le entrate derivanti dalla prestazione di servizi convenzionati, i proventi derivanti dalla prestazione di servizi, anche di natura commerciale, – a terzi o associati ed i ricavi delle manifestazioni promozionali. Per la realizzazione delle attività previste è ammesso avvalersi della collaborazione degli associati che può essere offerta a titolo volontaristico e gratuito oppure costituire una retribuita prestazione di lavoro autonomo o subordinato. Il sodalizio che intende affiliarsi all’Acsi pertanto dovrà in primo luogo nascere con l’atto costitutivo e dotarsi di statuto. In questa importante prima fase è necessario focalizzare bene il contenuto dell’attività per esempio se si prevede di aprire un punto di ristoro nella sede sociale o di tenere dei corsi di formazione. Successivamente si dovrà richiedere il codice fiscale (e la partita IVA, se si prevedono attività di natura commerciale come la somministrazione di cibi e bevande) all’Agenzia delle Entrate presso la quale bisognerà anche accreditarsi per godere dei benefici fiscali previsti. A questo punto si potrà fare richiesta di affiliazione mediante il modulo disponibile online sul sito dell’Associazione.
Tale richiesta presuppone che la propria associazione abbia un numero minimo di tesserati nonché il versamento di una modesta quota di affiliazione a scadenza annuale.