Nel sistema tributario italiano, per realizzare la progressività d’imposta, si possono utilizzare, in modo alternativo, ben quattro forme diverse. La progressività d’imposta si divide in progressività ad incremento continuo, progressività ad incremento per scaglioni aggiuntivi, progressività ad incremento per scaglioni sostitutivi e progressività per detrazione.
La progressività ad incremento continuo: questa forma di progressività prevede che ad ogni minimo incremento della base imponibile corrisponde un minimo incremento dell’aliquota di imposta. Questa forma di progressività, in passato, è stata utilizzata molto poco. Nel nostro ordinamento tributario, il sistema è progressivo nella misura in cui il tributo più importante secondo il punto di vista del gettito tributario sia appunto progressivo.
La progressività ad incremento per scaglioni aggiuntivi: con questa forma di progressività la base imponibile, diversamente dalla forma precedente, viene spalmata su degli scaglioni cosiddetti “predeterminati dalla legge”. In questa forma di progressività ad ognuno degli scaglioni corrisponde un’aliquota d’imposta diversa e crescente. L’imposta da versare è pari alla somma di tutte le quote d’imposta che si calcolano applicando alla “dose” di base imponibile che ricade nello scaglione l’aliquota di riferimento. Ad esempio: prendiamo 5 aliquote diverse e suddividiamo la base imponibile per scaglioni.
Con un reddito da 0 a100 si suppone applicare un’aliquota del 10%; con un reddito netto pari a 10 cioè 100*0,10; con un reddito da 100 a 200 grava un’aliquota del 20%; per un reddito che va da 200 a 300 si applica l’aliquota del 30%; per un reddito cheva da 300 a 400 si applica l’aliquota del 40%. Infine, per un reddito da 400 a500 si applica il 50% d’aliquota. Adesso siamo in grado di calcolare questa seconda forma di progressività detta per scaglioni aggiuntivi. Se il soggetto percipiente detiene un reddito pari a 350€ si applicherà la seguente aliquota del 40%. Il percipiente cadrà nel range di 300-400. Ciò che il soggetto percipiente dovrà corrispondere al fisco è dato dalla sommatoria dei primi quattro scaglioni ovvero: (100*0,10) (100*0,20) (100*0,30) (50*0,40)=80.
La progressività ad incremento per scaglioni sostitutivi: questa forma di progressività considera l’intera base imponibile. Alla base imponibile siapplica l’aliquota corrispondente allo scaglione in cui ricade l’ultima “dose” di base imponibile. Ad esempio, tornando al soggetto percipiente che guadagna un reddito pari a 350€, l’aliquota da applicare corrisponde al 40%. In questo caso, non si sommano tutti i valori precedenti, come nell’esempio di cui sopra, ma semplicemente l’aliquota grava sui 350€. Il risultato sarebbe pari a 140, vale a dire, 350*0,40. Dunque, ecco perché si dice “dove ricade l’ultima dose di base imponibile si applica l’aliquota di riferimento”.
La progressività per detrazione: questa ultima forma di progressività è caratterizzata dall’applicazione di una “aliquota fissa” che grava sulla base imponibile, preventivamente decurtata da una cosiddetta “detrazione in misura fissa”. L’effetto che si ottiene da questa forma di progressività è legato ad un effetto progressivo, vale a dire che l’aliquota effettiva cresce al crescere della base imponibile. L’obiettivo della progressività per detrazione è generare da una imposta proporzionale una imposta progressiva. Per capire meglio la teoria ci serviamo di un esempio:
Reddito netto detrazioni reddito imponibile aliquota(20%) aliquota effettiva 1000 1000 – – – 2000 1000 1000 200 10% 4000 1000 3000 600 15% 8000 1000 7000 1400 17,5% L’esempio mette in evidenza come il reddito netto aumenta, le detrazioni sono costanti pari a 1000. Il reddito imponibile è calcolato come differenza tra il reddito netto e le detrazioni. Nell’esempio quando il reddito netto è pari a 1000 il reddito imponibile è pari a 0. Se il reddito è pari a 2000, il reddito imponibile è pari a 1000 e così via per gli altri valori di reddito netto. Per determinare l’aliquota del 20% è opportuno calcoli la base imponibile adesempio quando è pari a 1000*0,20= 200 e così via per gli altri valori di reddito.
Nell’ultimo caso, l’aliquota effettiva che è data dal rapporto tra l’aliquota calcolata al 20% sul reddito imponibile e il reddito netto come denominatore della frazione. Nell’esempio, il rapporto tra 200/2000=0,10*100=10%. Si noti che all’aumentare della base imponibile l’aliquota effettiva aumenta progressivamente. Ricorda inoltre che le cosiddette detrazioni incidono sull’imposta, così come nel nostro esempio; nel caso di deduzioni si prende a riferimento l’incidenza che le stesse hanno sulla base imponibile e non sull’imposta.