Se vi state preparando per un colloquio di lavoro, è probabile che vi stiate esercitando a rispondere a quesiti “positivi”, come “Quali sono le tue abilità in…?”, oppure “perché l’azienda dovrebbe assumerti?” che evidenzino le vostre doti e capacità.
Spesso accade però che non ci si eserciti o non si rifletta abbastanza sui propri piccoli fallimenti personali o sui momenti di difficoltà affrontati nell’ambiente lavorativo.
Come rispondere, dunque, alle domande che potrebbero mettervi in difficoltà perché mirano a indagare le vostre debolezze? La parola d’ordine è: positività.
Ecco, ad esempio una domanda che può esservi posta da un recruiter che cerca di captare informazioni negative che vi riguardano.
Domanda: “Raccontami di un momento in cui hai avuto un conflitto nell’ambiente di lavoro e come lo hai affrontato”.
Risposta debole: “Non è mai capitato, io di solito vado molto d’accordo con tutti”.
La ragione per cui questa è una risposta sbagliata è che non soddisfa pienamente l’essenza del quesito posto, ovvero non risponde alla domanda: “Mi racconti un momento…”, in cui l’intervistatore chiede di parlare di come avete affrontato una situazione difficile per comprendere come vi comportate sotto stress o vi relazionate con gli altri. Inoltre il tentativo di apparire come delle “macchine” perfette risulta poco credibile, tutt’al più agli occhi di persone specializzate nell’indagare la psicologia dei candidati.
La risposta più adeguata richiederebbe la narrazione di una vera storia, pur senza scendere troppo nei dettagli e senza esaltare eccessivamente la dimensione del conflitto affrontato quanto piuttosto del confronto costruttivo a cui si è riusciti ad arrivare.
E se vi viene richiesto quanto siete bravi ad utilizzare un software in cui invece non siete abili o che non avete mai utilizzato, non mentite: ammettete la vostra lacuna e dichiaratevi pronti a imparare e aggiornarvi in materia. Se possibile cercate di rimediare spostando il discorso su altre vostre capacità informatiche riconducibili all’ambito di cui state discutendo.
Allenatevi a sviluppare la capacità di rigirare una domanda “negativa” in positiva, trasformando le difficoltà in potenzialità e dimostrando che siete persone decise, affidabili e propositive.
In tutte le domande c’è sempre una buona dose di informazioni positive che possono essere enfatizzate. Allenate la vostra capacità di ribaltare le lacune in potenzialità senza andare “fuori tema” o mentire.
Per concludere, può essere utile preparare una lista di punti di forza e punti deboli, nel caso in cui venisse fatta una domanda di questo tipo. Può quindi essere utile fare riferimento a questo sito sul colloquio su cui è presente una guida sull’argomento in questa pagina.